Kerlite, Laminam, Maxfine, Slimtech o Zero.3: il gres porcellanato laminato, protagonista indiscusso dell’interior design contemporaneo
Perché “la Kerlite” è così alla ribalta tra architetti e interior designer?

Kerlite, Laminam, Maxfine, Slimtech o Zero.3: il gres porcellanato laminato, protagonista indiscusso dell’interior design contemporaneo

Perché “la Kerlite” è così alla ribalta tra architetti e interior designer?

Di certo le sue prestazioni ne hanno fatto una vera e propria star nella progettazione di interni ma anche di esterni di ogni tipo, dal domestico a quello commerciale e pubblico.

Per molti è semplicemente kerlite: un classico caso di nome commerciale di una linea di prodotti (Kerlite® o Kerlite plus®, marchi registrati della fabbrica Cotto d’Este, nel celebre distretto della ceramica di Sassuolo, a sua volta di proprietà di PanariaGroup) il cui successo è ormai tale da sovrapporsi direttamente alla denominazione più tecnica dello specifico materiale in questione.

Cos’è quindi Kerlite?

È l’evoluzione più interessante e performante del gres porcellanato, lavorato cioè in lamine sottilissime, a partire dai soli 3 mm di spessore e disponibile in moduli fino a 3,2×1,6 m di larghezza. In altre parole: le già apprezzate qualità delle piastrelle in gres porcellanato portate a livelli d’eccellenza e versatilità impensabili fino a pochi anni fa.

Kerlite 300×100… ma anche 320×160

Laminam (altro nome di azienda produttrice di ceramiche), Maxfine (queste a partire dai 6 mm di spessore), Slimtech o Zero.3 sono altrettante diverse denominazioni commerciali dello stesso materiale (o quasi: a volte vi sono ulteriori variabili e plus qualitativi introdotti da ciascuna azienda, come ad esempio la protezione antibatterica con tecnologia integrata a base di argento), di cui i produttori più rinomati sono (in ordine rigorosamente alfabetico e non d’importanza) ABK, Ariostea, Cotto d’Este, FMG, Laminam, Lea Ceramiche, Panaria, anche se l’elenco, considerata la gloriosa storia manifatturiera italiana nel settore, non vuol essere certo esaustivo.

Kerlite nell’interior design

Una volta comprese le esigenze e le aspirazioni estetiche e funzionali del clienti, sarà naturalmente l’esperienza del progettista a optare per un particolare tipo di prodotto e per una linea più che un’altra.

Le applicazioni del gres porcellanato laminato, a cui da questo momento – per semplici esigenze di brevità e praticità – ci riferiremo solo col nome di Kerlite, sono sempre più varie e potenzialmente sorprendenti, trattandosi di un vero e proprio “progetto decorativo” che sta giorno per giorno evolvendo se non proprio rivoluzionando il concetto stesso di rivestimento.

Pavimenti e rivestimenti, ma anche bagno, cucine, piani di lavoro e non solo…

Parliamo ovviamente di pavimentazione, rivestimento di pareti, ma anche di superfici, piani da lavoro e sedute in cucina e zona living, oltre che in ambito di lavabo e altri ripiani in zona bagno. Più avanti parleremo (e ne vedremo qualcuna) anche di applicazione ancora più creative e persino suggestive.

bagno con dettagli in kerlite

Il “catalogo Kerlite”: cercate e… troverete un’enciclopedia

Il primo sforzo d’immaginazione che vi chiediamo nel proseguire questa lettura è tuttavia di… dimenticarvi progressivamente di trovarvi nel mondo della ceramica, perché ormai, grazie alle potenzialità di questo autentico camaleonte dei materiali di rivestimento, dovete sentirvi liberi di pensare che la Kerlite potrà assecondare qualunque vostro sogno, diventando davvero tutto quello che vorrete.

I colori di Kerlite: tutte le scelte dalle varie Kerlite bianca al nero puro, dalle diverse opzioni di effetto acciaio, cemento, legno… fino a ogni altra materia esistente

Con Kerlite si può riprodurre una gamma sempre più ampia di effetti materici e cromatici, sempre ad altissima definizione: marmo e/o pietra (può riprodurre praticamente tutte le pietre naturali), legno, acciaio, cemento, sabbia, cacao, fumo, lava, bianco assoluto, marmo di Carrara, panna o neve, nero puro, notte o con decorazioni di ogni tipo, grigi, beige, tortora e colori vari, texture digitale e, come l’esperienza insegna, qualunque altra decorazione e/o elemento presente sul pianeta terra e forse anche oltre… Praticamente la sua resa estetica lascia senza fiato e questo grazie a un avanzato mix di tecniche digitali combinate a tecnologie esclusive di lavorazione delle superfici.

Ora cerchiamo di capire più nel dettaglio le ragioni e le applicazioni che fanno della Kerlite la “superficie delle meraviglie” per l’architettura contemporanea all’insegna dello stile, della leggerezza e della bellezza senza compromessi.

bagno in kerlite

I molteplici vantaggi nell’uso di Kerlite

Prima di tutto una considerazioni che può sembrare quasi incredibile, in particolare se si pensa alla versione da soli 3 mm di spessore: parliamo di un materiale più resistente della pietra!! Com’è possibile? Tra un po’ lo vedremo. Oltre a ciò è anche un materiale più leggero dell’alluminio, nonché molto più flessibile e lavorabile della tradizionale ceramica, in quanto più facile da forare e tagliare, perfettamente planare, sottile e leggero.

Ma non solo: i grandi moduli fino a 160×320 cm rendono questo materiale più semplice e rapido da posare, anche su rivestimenti preesistenti.

mattonella di kerlite

Altre proprietà: più facile da pulire (non teme alcun agente chimico presente nei detergenti), non danneggiabile dai liquidi o attaccabile da funghi, muffe e umidità, oltre che resistente al gelo, così come al calore e al fuoco, senza cioè alcun rischio di combustione o rilascio di sostanze tossiche nell’aria.

Immaginate in particolare l’importanza di queste caratteristiche nella progettazione di un top cucina, considerata soprattutto la resistenza al calore e al fuoco, quindi zero paure di appoggiare pentole roventi o altro.

Se state pensando: “certo… però un piano da cucina in vero marmo…”? Attenzione a non dimenticare che, diversamente dalla Kerlite, del tutto “indifferente ai liquidi”, porosità e velocità di assorbimento dei liquidi sono caratteristiche connaturate al marmo, quindi con quest’ultimo dovreste asciugare sempre tutto con molta più cura… (certo, i graniti hanno un coefficiente di assorbimento inferiore rispetto al marmo lucido, ma molto più attenti bisognerebbe essere ad esempio con marmi tipo il limestone per la sua porosità!).

Sempre in fatto di proprietà uniche della Kerlite è il caso di aggiungere due parole a parte, per chi magari sogna un nuovo pavimento senza rimuovere quello preesistente, sul leggero aumento di spessore da 3 a 3,5 mm apportato da Cotto d’Este al suo prodotto Kerlite plus® applicando una fitta e resistente maglia (detta anche “stuoia”) in fibra di vetro (fissata alla Kerlite in modo permanente mediante adesivo a base di resina) che moltiplica ulteriormente le potenzialità del rivestimento in Kerlite, evitando comunque di dover livellare porte e infissi, oltre a non incidere più di tanto sul peso dei solai. L’opportunità è quindi anche quella di “rinnovare senza demolire”, risparmiando così tempo e denaro, grazie a un materiale realmente innovativo.

I vantaggi di Kerlite nelle ristrutturazioni

Insieme al vantaggio di non dover smantellare il precedente pavimento, la Kerlite da 3 o 3,5 mm ha una resistenza al calpestio identica a quella di maioliche di maggiore spessore, ma con la differenza di essere un materiale molto più leggero e sorprendentemente flessibile, se non proprio elastico. Ciò al punto da essere utilizzabile anche su pareti con un raggio di curvatura fino a 5 metri, conquistando in pieno anche la scena dei rivestimenti, non solo in bagno e cucina, ma ad esempio per scale, come in tutto il resto della casa e anche all’esterno, sostituendo ad esempio la vecchia cortina e in generale suggerendo soluzioni architettoniche di sempre maggiore creatività.

Ulteriori vantaggi di Kerlite per le nuove costruzioni

Da non dimenticare poi l’ottima conducibilità termica della Kerlite, in particolare nei casi di nuove costruzioni o ristrutturazioni con importanti lavori, che rappresenta un ulteriore vantaggio quando viene previsto il riscaldamento a pavimento.

Perché la Kerlite conviene

A cosa dobbiamo tutti questi aspetti positivi?
A materie prime pregiate e naturali (argille, feldspati, caolini e sabbia), che dallo stato polveroso vengono combinate in dosaggi ottimali, subendo poi un trattamento (la sinterizzazione) a temperature tra 1.150 e 1.250°C per mezz’ora circa, tornando in modo graduale a temperatura normale, che le rende un materiale indivisibile con proprietà superiori, anche grazie a una pressatura con disareazione che ne elimina qualunque porosità (effetto sottovuoto) aumentandone così la compattezza.

Questo con l’ulteriore garanzia di elevata sostenibilità ambientale, con meno materie prime utilizzate, minor consumo di acqua ed energia, minori emissioni di CO2 e ridotti impatti ambientali nel ciclo di produzione e trasporto (anche grazie all’ampiezza dei formati).

facciata abitazione in kerlite

A livello estetico, va detto che già il grès naturale (grès tecnico) ha in partenza un effetto simile al marmo. Il processo di cottura gli attribuisce le ulteriori caratteristiche di resistenza alle abrasioni, impermeabilità e longevità. Le norme UNI definiscono infatti “porcellanato” quella ceramica che possiede un coefficiente di assorbimento all’acqua inferiore allo 0,5%.

Il grès porcellanato smaltato invece, o semplicemente “gres smaltato”, rispetto al grès naturale può arricchirsi di una sempre più ampia e teoricamente sconfinata varietà di colori, stili, formati, decori e texture grafiche.

I motivi delle tante possibili applicazioni di Kerlite

Come può essere intuibile considerati gli ampi moduli disponibili di lastre ceramiche di gres porcellanato laminato da 3mm, quello a cui l’interior designer può puntare con la Kerlite è un ideale di perfetta continuità tra wall e floor, ambienti interni ed esterni, nonché differenti tipologie di destinazione d’uso: residenziale e retail, spa e centri benessere, business, spazi pubblici, attività commerciali e ristorazione.

Kerlite per mobili e complementi arredo, porte, colonne e altri volumi architettonici

Se siete arrivati fin qui nella lettura, meritate questo spunto creativo in più: grazie alla flessibilità ed elasticità, lavabilità ed eleganza di Kerlite, senza dimenticare che gli spessori disponibili arrivano anche fino ai 20 mm, nulla vieta al progettista di rivestire volumi architettonici di ogni tipo, ma anche realizzazioni personalizzate ad hoc di mobili, complementi d’arredo, secondo criteri di fascino, prestigio, continuum visivo, eleganza e senza mai dimenticare il rispetto per l’ambiente.

Quanto costa la Kerlite: prezzi alti o risparmio?

Il prezzo della Kerlite può considerarsi più alto se rapportato ad altre soluzioni “all’apparenza” meno costose. Cosa vuol dire? L’esperienza insegna che, in fase di progettazione, bisogna sempre considerare con attenzione gli aspetti contestuali di durata nel tempo, nonché praticità e velocità di montaggio (quindi riduzione di altri costi “tradizionali” ecc ecc..), con vantaggi ancor più evidenti e immediati se si parla di ristrutturazioni.

Svantaggi e difetti di Kerlite

Come abbiamo visto, il capitolo vantaggi di Kerlite si è rivelato davvero molto ampio. Al contrario, di svantaggi è onestamente difficile trovarne, a meno che non venga sopravvalutata o, diciamo, considerata con la non necessaria attenzione e… lungimiranza la voce “prezzo”. Al riguardo, segnaliamo che sempre più di frequente online possono trovarsi offerte “al ribasso” di Kerlite. Di cosa si tratta esattamente? Considerata l’elevata qualità del prodotto, nel tempo le aziende hanno per così dire messo da parte produzioni con lievi difetti nella resa cromatica o in ogni caso denominate di “seconda scelta”. La casistica è ampia. Nei nostri progetti tendiamo ovviamente a privilegiare le scelte più performanti e innovative, anche se va detto appunto a livello di qualità assoluto che, quando parliamo di Kerlite o gres porcellanato laminato, siamo già in un ambito superiore rispetto ai materiali tradizionali.

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